top of page

Progetto Educativo

di Gruppo

l Progetto Educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scautismo e al Patto associativo AGESCI, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi. Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l’azione educativa della Comunità Capi, favorisce l’unitarietà e la continuità della proposta nelle diverse Unità, agevola l’inserimento nella realtà locale della proposta dell’Associa-zione. A tal fine il Progetto Educativo è periodicamente verificato e rinnovato dalla Comunità Capi. 

Dallo statuto AGESCI

Anni 2019-2021

Il presente progetto educativo nasce dalla verifica del progetto precedente, dall’analisi dell’ambiente e del territorio dove il gruppo vive e dalle esigenze educative emerse dalla vita vissuta nelle nostre branche e attraverso il questionario sottoposto ai genitori.

 

Il nostro Progetto Educativo di gruppo si sviluppa lungo 3 direttrici:

1 - RELAZIONE CON LE FAMIGLIE

Obiettivo: Rinsaldare l’alleanza educativa tra capi e genitori e promuovere la vita di comunità. Le attività scout intendono formare ogni ragazzo nella sua complessità e unicità affinché realizzi la propria felicità e quella degli altri, sull’esempio della vita di Gesù. L’esperienza scout richiede un’alleanza educativa tra genitori ed educatori scout. Non si vuole quindi che le attività scout siano assimilate a corsi che mirano ad un apprendimento specifico di una tecnica, di uno strumento musicale o di uno sport.

Diventa chiara quindi la necessità di un confronto continuativo e costruttivo tra genitori ed educatori scout, nei tempi e nei modi opportuni e con la possibilità di individuare percorsi di crescita, approfondimento, riflessione comuni a capi e genitori.

Favoriamo quindi la collaborazione educativa, richiedendo maggiore responsabilità da parte di tutti nella continuità delle relazioni.

Strumenti trasversali:

Valorizzare e partecipare ai momenti della comunità (lectio, lettura della parola, festa della famiglia).

Utilizzare e valorizzare le riunioni, cene e chiamate per creare dei rapporti continuativi orientati alla crescita del ragazzo.

Valorizzare le competenze dei genitori secondo le specificità della branca (botteghe/specialità/ attività logistiche).

 

2 - RELAZIONE EDUCATIVA

 

Obiettivo: Avere cura dei propri ragazzi con una relazione continuativa, che valorizzi le specificità di ognuno.

 

Intendiamo favorire la relazione individuale capo-ragazzo, il centro del nostro impegno si colloca nella cura e nell’attenzione delle relazioni umane ancora prima che nella logistica e nella realizzazione delle attività. Desideriamo accompagnare i ragazzi nella scoperta di sé stessi, dei propri talenti, dei propri desideri e delle proprio paure. Avrà un ruolo importante nella nostra proposta educativa aiutarli con gradualità ad imparare a scegliere, ad avere dei criteri per prendere delle decisioni e per riconoscere la propria vocazione.

 

A partire dall’accompagnamento e dalla cura per ogni singolo possiamo favorire relazioni positive ed autentiche tra i ragazzi. La relazione trova il suo significato e il suo senso quanto più è frutto di esperienze condivise con uno stile di essenzialità.

 

Strumenti trasversali:

Progressione personale: avere un’attenzione alla crescita individuale del ragazzo.

Attenzione ai percorso di passaggio tra le branche ed ai nuovi ingressi.

Aiutare i capi con meno esperienza a comprendere come seguire il ragazzo nella progressione personale.

Fare attenzione nel proporre eventi “EPPI”, ovvero eventi per singoli in ottica di far crescere il singolo e la comunità.

3 - RELAZIONE CON IL TERRITORIO

 

Obiettivo: valorizzare le relazioni con il territorio che devono essere rafforzate e mantenute nel tempo; sede come luogo dell’ospitalità e della costruzione di altre relazioni.

 

I luoghi in cui facciamo attività non sono neutri: caratterizzano l’esperienza scout che offriamo. Una comunità nasce, cresce e si sviluppa in un territorio, nutrendosi e restituendo al luogo stesso in termini di servizio alla comunità parrocchiale e alle altre realtà che la vivono (Sant’Egidio, Il Girasole, San Vincenzo etc… per Milano e La Rotonda per Baranzate).

 

È inoltre nostra cura metterci in rete con gli altri gruppi e chiedere supporto ai genitori per realizzare azioni concrete di aiuto nella realtà che viviamo, sfruttando le occasioni di servizio/scoperta che la Zona ci propone.

 

Strumenti trasversali:

Rafforzare il legame con le associazioni del territorio, coinvolgendo attivamente le branche e i genitori attraverso la banca del tempo e delle competenze: servizio con Sant’Egidio, pacchi Girasole, pattuglino in occasione delle feste della comunità parrocchiale.

Instaurare o consolidare i legami con altri gruppi scout.

 Prendersi cura delle sedi per poter accogliere chi sia in difficoltà, quindi trovare un paio di occasioni per sistemarle oltre che pulirle coinvolgendo i ragazzi e i genitori.

 Dedicare il giusto tempo alla cura dell’ospitalità in sede, fermandosi e condividendo del tempo, preparando le sedi in modo adeguato (servizio per tutti su disponibilità mensile). —> servizio clan?

ALLEGATI

 

A - Ruolo della Comunità Capi

Riteniamo fondamentale anche trasmettere e favorire una circolarità dei rapporti tra genitori e tutti i capi coinvolti nella Comunità Capi, in particolare i Capi Gruppo. Ogni educatore infatti riceve un mandato dai Capi Gruppo e per conto della Chiesa e Comunità tutta svolge il proprio servizio nell’unità destinata. È il primo responsabile delle attività, ma non è solo. Tutta la comunità capi si fa garante delle attività educative sviluppate.

bottom of page